SICILIA E VASO POLICONICO |
consulenza e corso in Sicilia
Questa è la piccola storia di Massimo Sicilia, nostro ex corsista, che dopo aver frequentato con noi ben due corsi, il professionale e successivamente lo specialistico nei dintorni di Roma, nutrito dalla sete di conoscenza, ci ha ospitato nella sua terra, San Vito Lo Capo in Sicilia per poter organizzare un corso insolito; un faccia a faccia direttamente nel suo oliveto, nel regno della Nocellara del Belice.
Un territorio fantastico dove sono rimasto affascinato dalla bellezza delle montagne a strapiombo sul mare addirittura alte fino al 1100 metri, zone brulle e selvagge, dove lo scenario è contornato da palme nane, macchie di origano e carrubi che crescono spontanei ma con un problema molto forte per chi coltiva gli olivi ...la siccità. Ci siamo confrontati con la cultura del posto: la coltivazione denominata a Vaso Belicino, da cui prende il nome la cultivar.
Quello che Massimo vuole sperimentare, in punta di piedi ovviamente per non invadere la cultura del posto in maniera prepotente, è un primo approccio al Vaso Policonico. In quel territorio Massimo sta riformando le sue piante che lui reputa siano diventate poco produttive e i tempi per la gestione della potatura troppo lunghi.
La caratteristica del Vaso Belicino consiste nel tenere l'altezza della chioma dell'albero molto ridotta, esigenza sicuramente per non ricorrere alle scale o salire sull'albero e prevede l'inserzione delle branche principali molto orizzontali.
Addirittura nelle operazioni di riforma che abbiamo effettuato in vari giorni abbiamo constatato delle branche primarie inserite nel fusto e lunghe fino addirittura a 5 metri senza nessuna inserzione laterale a terminali con un ciuffetto di frasche!
Ma l'elemento chiave che ha fatto pensare a Massimo di riformare le sue piante e di portare la cultura di una forma di coltivazione che rispettasse un po' più la fisiologia dell'albero, è stato nell'appurare proprio la parte interna del Vaso cioè quelle branche posizionate orizzontalmente rispetto all'asse del fusto e esposte in maniera ripetuta e continua ai raggi del sole, nonché ai ripetuti tagli dell'asportazione dei succhioni presentavano delle decorticazioni lungo l'asse della branca stessa per cui nel futuro avrebbe provocato uno stato di malessere dovuto ad un vero e proprio scortecciamento.
Scambiando poi chiacchiere con i passanti che si susseguivano, vedendoci potare gli alberi in quella maniera, ossia con queste cime molto alte, ne è venuto fuori che la loro esigenza era di lasciare le piante basse vuoi perché quella zona è molto ventosa e a loro parere quelle cime troppo alte si sarebbero spezzate a causa del forte vento.
Quello che Massimo ha voluto far capire a quelle persone è che il suo oliveto sarà oggetto di sperimentazione per capire se il Vaso Policonico si potrà integrare nella cultura e nel clima del posto. Lasciando l'isola con nostalgia, facciamo gli auguri a Massimo e alla sua accogliente famiglia che ci ha dato l'opportunità ospitandoci in un territorio meraviglioso, dove siamo certi che ritorneremo) #vasopoliconico